E’ stato scientificamente provato che la salute dell’intero organismo è strettamente correlata a quella dell’intestino, la quale, a sua volta, dipende dall’equilibrio tra i diversi microrganismi che lo
popolano e che si definiscono nel loro insieme “microbiota intestinale”.
Qualsiasi evento che perturbi l’attività integrata ed interdipendente dei vari componenti del sistema dà origine a uno sbilanciamento che porta all’instaurarsi di condizioni non fisiologiche.
Risulta quindi di fondamentale importanza il rapporto tra i rappresentanti delle specie microbiche della flora intestinale, essendo vitale l’integrità di questo sofisticato equilibrio tra microrganismi
potenzialmente tossici (tenuti sotto controllo), microrganismi utili ma che possono diventare pericolosi in particolari condizioni e microrganismi ad azione protettiva.
Quando questo equilibrio viene meno, si instaura una condizione che è definita DISBIOSI.
Sono molte le cause che possono dare origine alla disbiosi. Tra le più comuni e generiche:
• alimentazione;
• stress psico-fisico;
• farmaci (antibiotici e antisecretori);
• infiammazione cronica silente.

La DISBIOSI è difficilmente diagnosticabile a causa dell’aspecificità dei sintomi clinici che essa presenta. Essi possono comparire sia come disturbi gastrointestinali sia in correlazione con altre
patologie presenti in numerosi distretti del nostro corpo.

ALCUNI SINTOMI CLINICI DELLA DISBIOSI SONO:

• eccesso di gas con gonfiore e flatulenza;
• ritardo del transito fecale, con spasmi addominali (coliti);
• eccessivo assorbimento di acqua, con conseguente stitichezza;
• diminuzione dell’ assorbimento di acqua e sali con diarrea.

DISTURBI E PATOLOGIE CORRELABILI:

• gastrointestinali: dolore addominale, diarrea e dolore, stipsi, alternanza di stipsi e diarrea,
irritabilità intestinale, muco fecale;
• ginecologici: tensione pre-mestruale, dismenorrea, vaginiti, candida ricorrente;
• aspecifici: astenia, alitosi, cefalea, disturbi del sonno, allergie e intolleranze alimentari;
• dermatologici: dermatiti;
• neurologici;
• urologici: cistiti.

La valutazione globale del paziente portatore di una possibile condizione di disbiosi avviene attraverso una visita, durante la quale vengono raccolte, oltre all’anamnesi generale, anche un’anamnesi intestinale specifica, con particolare attenzione ai problemi evacuativi (criteri diagnostici di Roma III per la stipsi; Scale di Bristol per la valutazione delle feci), nonché una accurata anamnesi nutrizionale (abitudini alimentari, allergie e intolleranze presenti).
Se necessario, saranno suggerite delle indagini di laboratorio al fine di supportare una diagnosi di disbiosi intestinale e indagarne gli effetti. Ovviamente, accanto a test generici di valutazione dello status dismetabolico, infiammatorio e immunologico del paziente, e a test genetici specifici, esistono degli esami più mirati all’area intestinale che possono essere eseguiti nei laboratori di analisi come i TEST DI PERMEABILITÀ E INFIAMMAZIONE INTESTINALE: ZONULINA, CALPROTECTINA, RICERCA SCATOLO E INDICANO E ALTRI METABOLITI ORGANICI URINARI, GUT SCREENING, ANALISI MICROBIOTA (METAGENOMICA PER LA CARATTERIZZAZIONE DEL MICROBIOTA INTESTINALE).

Il paziente verrà poi indirizzato in un percorso nutrizionale e terapeutico (con probiotici e prebiotici) personalizzato mirato alla risoluzione del fattore scatenante la disbiosi.